TUMORI MALIGNI DELLA LARINGE
Aggiornamento: 28 gen 2022
Il Carcinoma della laringe
ll cancro della laringe colpisce prevalentemente il sesso maschile tra i 40 ed i 60 anni. Prevalentemente esposti al rischio sono i fumatori e i bevitori.
Nel sesso femminile l'incidenza del tumore alla laringe è da alcuni anni in netto aumento, parallelamente a quanto avviene per il tumore al polmone, a causa dell'abitudine al fumo.
Dal punto di visto istologico (tipo di tessuto da cui origina) i tumori più frequenti sono i carcinomi, che derivano dall'epitelio di rivestimento.
Il fumo di sigaretta conterrebbe sia sostanze scatenanti la forma tumorale (3-4 benzopirene, antracene ed altri idrocarburi), che sostanze favorenti lo sviluppo del tumore (poichè in grado di sostenere uno stato di infiammazione cronica). In un primo tempo il fumo causa delle modificazioni dell'epitelio determinando lo sviluppo di lesioni precancerose (leucoplachia, pachidermia). Perdurando il danno, si arriva al vero e proprio tumore. Particolarmente pericolosa risulta l'associazione fumo-alcool.
Secondo recenti acquisizioni anche l'esposizione al "fumo passivo" aumenterebbe sensibilmente il rischio di sviluppare una neoplasia laringea (dal 10 al 20%).
Nella prevenzione del cancro della laringe, i primi provvedimenti, i più ovvi, ma anche i più difficili, sono quindi "smettere di fumare" e di "assumere alcolici".
Può essere molto utile, nel tentativo di smettere di fumare, ricorrere a farmaci che cedono all'organismo una dose di nicotina che viene progressivamente ridotta nel tempo consentendo una graduale disabitudine al fumo
Altra possibilità nella lotta per smettere di fumare viene fornita dalla agopuntura che, in alcuni casi, può dare ottimi risultati.
Recentemente sono stati proposti in commercio strumenti portatili che agiscono come elettrostimolatori di alcune zone del padiglione auricolare analogamente a quanto avviene con l'agopuntura.
Per quanto concerne l'esposizione al fumo passivo, l'unico sistema efficace è l'utilizzo di particolari strumenti (depuratori d'aria) che sono in grado di eliminare dall'ambiente la quasi totalità dei prodotti volatili dannosi.
Sintomatologia del tumore della laringe
La neoplasia si localizza in ogni parte della laringe e della ipofaringe, ma nel 25 % dei casi vengono colpite le corde vocali. La sintomatologia della neoplasia è tipica.
Disfonia (persistente calo della voce con modificazioni del timbro)
Disfagia (difficoltà e dolori nella deglutizione)
Dispnea (difficoltà respiratoria; compare negli stadi più avanzati)
Otalgia (dolori all'orecchio nella deglutizione)
NOTA BENE: nella pratica clinica ogni DISFONIA CHE SIA PRESENTE DA PIU' DI UN MESE e non abbia risposto ai più idonei trattamenti medici, va sempre indagata con estrema attenzione nel sospetto che si possa trattare di un sintomo precoce di neoplasia della laringe.
Estrema attenzione deve inoltre essere osservata dallo specialista quando sono presenti sintomi meno significativi della disfonia.
In particolare, quando è presente OTALGIA (dolore all'orecchio) durante la deglutizione non correlata ad una chiara patologia dell'orecchio, bisogna sempre sospettare la presenza di una neoplasia localizzata al seno piriforme o all'ipofaringe (dietro la laringe, dove la faringe si continua nell'esofago).
Prevenzione del cancro della laringe
I Fumatori, gli Esposti al fumo passivo, gli Esposti all'inquinamento dovebbero sottoporsi a controlli periodici (annuali). Oggi è infatti possibile prevenire il tumore della laringe grazie ad esami videoendoscopici con registrazione delle immagini.
Diagnosi della diffusione della malattia (stadiazione)
La diagnosi della diffusione della malattia tumorale a livello locale e loco-regionale si basa su:
Visita Otorinolaringoiatrica
Videolaringoscopia a fibre ottiche: si tratta di un esame endoscopico che si esegue ambulatoriamente, in anestesia locale mediante spray, senza alcun disagio per il paziente.
TAC laringe e collo con mezzo di contrasto.
Risonanza magnetica laringe e collo
Ecotomografia del collo con ecocolordoppler ed eventuale agobiopsia su linfonodi sospetti.
Microlaringoscopia diretta: si tratta di un intervento in anestesia generale che consente l'esecuzione di biopsie delle lesioni sospette.
Diagnosi della diffusione della malattia tumorale a livello dell'organismo
Nella diagnosi delle neoplasie, ai fini della scelta della strategia terapeutica e della previsione della prognosi, è estremamente importante valutare la presenza di metastasi a distanza mediante:
radiografia e TAC del torace (metastasi polmonari)
ecotomografia addome superiore ed inferiore (metastasi epatiche e in altri organi o linfonodi)
scintigrafia ossea total body (metastasi ossee)
TAC o Risonanza magnetica total body (ricerca delle metastasi a distanza)
P.E.T. (tomografia a positroni total body) ricerca delle metastasi a distanza
Dalla corretta analisi di tutti questi dati deve emergere una strategia terapeutica basata sulla stadiazione del tumore e sul tipo istologico. Tale strategia deve essere univoca ed obbedire a collaudati e sperimentati protocolli di trattamento. Altrettanto rigoroso deve essere l'atteggiamento nei confronti dei controlli post-trattamento qualunque esso sia. Il follow-up è infatti tanto importante quanto la terapia (linee guida)
TERAPIA
La terapia delle neoplasie della laringe si basa sulla terapia chirurgica, sulla radioterapia e sulla chemioterapia
Terapia chirurgica
Si articola in interventi di vario tipo in base alla estensione locale della neoplasia e alla presenza o meno di linfonodi sospetti o invasi
Interventi endoscopici: laringoscopia diretta in sospensione; si può eseguire con tecnica tradizionale microchirurgica o con tecnica Laser. E' utile nei casi iniziali, senza diffusione linfonodale del tumore
Laringectomie parziali: sono interventi conservativi in cui si esegue l'asportazione di varie parti della laringe con conservazione dell'organo. Le procedure chirurgiche possono prevedere o non prevedere l'asportazione dei linfonodi loco-regionali (svuotamento linfonodale).
Laringectomia totale: nell'intervento si esegue l'asportazione completa della laringe e la tracheostomia che consiste nell'abboccamento della trachea alla cute del collo. La procedura può essere associata alla asportazione dei linfonodi loco-regionali (svuotamento linfonodale). La laringectomia totale si esegue solo nei casi più avanzati dove non esistono alternative terapeutiche con interventi meno mutilanti.
Radioterapia
Si utilizza solo nelle forme iniziali delle corde vocali in alternativa alla chirurgia.
Chemioterapia
Si utilizzano protocolli basati soprattutto sull'uso del Cis-platino.
Le forme tumorali più maligne (CA indifferenziati) sono le più sensibili alla chemioterapia.
Essa inoltre rappresenta l'unica alternativa in tutti i casi non operabili.
I migliori risultati nella terapia del cancro laringeo si raggiungono quando la malattia viene affrontata in equipe dal chirurgo otorinolaringoiatra, dall'oncologo e dal radioterapista.
FOLLOW UP (controlli successivi ai trattamenti)
Seguire attentamente il paziente oncologico dopo il trattamento, qualunque esso sia stato, è altrettanto importante quanto il trattamento stesso. Non è infatti infrequente, purtroppo, vedere pazienti, curati perfettamente per la malattia, dibattersi tra mille difficoltà nel decorso post operatorio. La scarsità dei controlli, la loro superficialità e il generico "sottovalutare" l'importanza del follow-up possono essere molto pericolosi e modificare anche sensibilmente la prognosi a distanza.
Un corretto follow - up dovrebbe prevedere:
Visita di controllo ORL nel corso della quale deve essere eseguito un esame endoscopico con tecniche tradizionali o, meglio, con la Videofibrolaringoscopia con registrazione delle immagini..
Esami ematici idonei (C.E.A. , alfa feto proteina, marcatori tumorali, VES, transaminasi, LDH..)
Radiografia del torace
Ecotomografia dell'addome
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